La calligrafia cinese (书法, shūfă, letteralmente "l'arte della scrittura"), ci sono cinque grandi "stili calligrafici": lo stile sigillare (篆书, zhuànshū),lo stile degli scrivani (隶书, lìshū),lo stile regolare (楷书, kăishū),lo stile corrente (行书, xíngshū),lo stile d'erba (草书, căoshū). Tutti si scrivono normalmente con il pennello. Questi stili sono intrinsecamente legati alla storia della scrittura cinese. La calligrafia cinese è anche una forma di arte e cultura che l'UNESCO ha iscritto tra i Patrimoni orali e immateriali dell'umanità.
Le opere in questa mostra utilizzano lo stile regolari, lo stile degli scrivani, lo stile corrente e caratteri corsivi. Non esiste lo stile di sigillare perché è di duemila anni fa e ora è usato raramente. I contenuti delle opere sono poesie, proverbi e idiomi antichi cinesi ecc.
授人以鱼不如授人以鱼
(shòu rén yĭ yú, bú rú shòu rén yĭ yú).
È un famoso proverbio cinese. Lo stile del carattere è Xingshu.
Dai un pesce a un uomo e gli dai da mangiare per un giorno.
Insegnagli a pescare e gli darai da mangiare per tutta la vita.
三人行,必有我师 …è un aforisma cinese di Confucio.
Confucio (cinese 孔夫子Kong fu zi, “maestro Kong”; Qufu, 27 agosto a.C. – Lu, 479 a.C.) è stato un filosofo cinese.
Fu il promotore di un pensiero originale, inedito nel panorama culturale del VI-V secolo a.C.: il suo insegnamento può essere sintetizzato come “il tentativo di elaborare una concezione etica dell’uomo nella sua integralità e universalità”, vale a dire che Confucio tentò di fornire una serie di indicazioni relativamente a quale sia il modo migliore in cui l’uomo può condurre la sua esistenza, tenendo conto di tutti gli aspetti più importanti della natura umana. Ciò comportò non soltanto l’individuazione e la ridefinizione del significato di che cosa possa significare di preciso “essere umani”, ma anche la proposta da parte di Confucio di un nuovo modello per la realizzazione di sé, giudicato compatibile con l’edificazione di una comunità umana prospera e armoniosa.
Quando cammino insieme ad altri due, possono servirmi come miei insegnanti. Selezionerò le loro buone qualità e le seguirò, le loro cattive qualità le eviterò.
Kim Satgat (1807-1864), fu un poeta coreano della dinastia Joseon.
Nella poesia, Kim costruisce, sfruttando con maestria le diverse sfumature di dignificati di due soli caratteri: 是("shì") e 非(“fēi”), un ragionamento che riecheggia il sillogismo aristotelico.
Che il giusto sia giusto e che l’ingiusto non è sempre vero.
Che il giusto sia ingiusto e che l’ingiusto sia giusto non è sempre falso.
Che il giusto non sia ingiusto o che il giusto sia ingiusto (l’uno e l’altro) può non essere falso.
Che il giusto sia giusto e che l’ingiusto sia ingiusto può essere sia vero che falso.
Nota: il carattere 是 “shì” può significare sì, affermativo, giusto, corretto, il carattere非 “fēi” può invece significare no, negativo, ingiusto, inesatto, falso.
元稹 Yuán Zhĕn (779 d.C. - 831 d.C.) è stato un poeta della dinastia Tang. IL TÈ è una poesia da una a sette sillabe
Foglie profumate.
Passione dei poeti.
Polvere di limpida gioia.
Grigliato nella padella assume
un dorato colore di pistilli.
Quando termina la notte ti invita
ad accompagnare la luna splendente.
Nei tempi dei nostri antenati e adesso
nessuno si è mai stancato di degustarlo.
Teneri germogli.
Amore dei monaci.
Ricamo di seta purpurea.
Mescolato nella tazza lievita
lasciando sui bordi una schiuma.
Prima che sorga l’alba ti prepara
ad affrontare le brume del mattino.
Chi sarebbe in grado di dire la stessa cosa
dopo essersi ubriacato con il vino?
Cinese: 孔夫子 Kong Fūzi “maestro Kong” –
27 agosto 551 a.C. – Lu, 479 a.C. è stato un filosofo cinese. Questa frase di
Confucio ci ricorda che passo dopo passo si arriva lontano. Ci incoraggia a
fare il primo passo, anche se è piccolo e fa paura, e ci ricorda che ogni
grande progetto richiede sacrifici.
Traduzione: un viaggio di mille miglia inizia con un solo passo.
Il carattere “Ren” (忍, tolleranza) è composto dall’elemento “xin” (心, cuore) che ne rappresenta il significato e dall’elemento “ren” (刃, lama di coltello) che significa sopportare, trattenersi e tollerare. Contiene anche la connotazione di autocontrollo. Il carattere “Ren” (tolleranza) si forma mettendo il “coltello” sul “cuore”, come se implicasse che “Ren (tolleranza) non è facilmente raggiungibile dalla gente comune, richiede infatti il livello più alto di disciplina e di volontà.”
Zhang Ji (张继753-?) è un poeta della dinastia Tang, originario di Xiangfan, attuale provincia dello Hubei. La maggior parte delle sue poesie sono di viaggio, spontanee, senza l’aggiunta di alcun abbellimento. Questa poesia con soli due versi, la poesia descrive ciò che il poeta vede, sente e prova, tracciando anche un quadro di viaggio in terre lontane in una fredda sera d’autunno.
Tuttavia sono gli ultimi versi ad avere più fascino: il suono nella notte della campana del monastero di Hanshan (del monte gelido) non solo fa spiccare la quiete notturna, ma colpisce anche pesantemente l’animo solitario del poeta, facendo percepire al lettore l’eternità e solitudine del tempo e dello spazio, e inducendo infinite fantasie sulla vita e sulla storia.
La luna luminosa è già calata, il gracchiare delle cornacchie. La brina e il gelo ovunque, gli aceri sulle rive, le luci delle barche dei pescatori: questa fredda sera d’autunno sul fiume accompagna il vagabondo sul battello, facendolo sentire desolato.
Il Daodejing (道德经, Dàodéjīng, «Libro della Via e della Virtù») è un testo cinese di prosa talvolta rimata, la cui composizione risale a un periodo compreso tra il IV e il III secolo a.C. L’opera è stata composta in una fase storica non ben delineata. Per secoli gli studiosi l’hanno attribuita al saggio Laozi (老子, laozi).
Il Tao di cui si può parlare non è l’eterno Tao,
i nomi che si possono pronunciare non sono nomi eterni.
Senza nome, l’origine del cielo e della Terra.
Con nome la Madre dei diecimila esseri.
Ma Dao Cheng Gong (马到成功) è un idioma cinese che è molto famoso, la traduzione letterale è: “Possa insieme al cavallo arrivare il successo”. Il significato di questo idioma è che i cavalli sono noti per essere animali coraggiosi usati nella prima linea per la guerra, ma una volta erano selvaggi e vagavano liberamente con spirito e velocità.
La metafora insegna che bisogna inseguire il proprio successo e i propri sogni.
登鹳雀楼 (Dēng guàn què lóu) è una poesia cinese classica del poeta 王之涣 (Wang Zhihuan) della dinastia Tang. Il titolo italiano è “salire la torre della cicogna bianca”. Raffigura una bella scena visibile dalla torre della Cicogna, vicino al Fiume Giallo mentre si arrampica su di essa.
Traduzione:
Il sole al tramonto si appoggia sulle montagne più lontane,
Il fiume Giallo sfocia nel mare.
Desideri vedere mille miglia più lontano?
Basta salire un altro piano.
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