Il mondo in una Stanza  - Vite straordinarie

Maria Sibylla Merian viaggiatrice e naturalista

Espace La Stanza 19 febbraio 2024Relatrice Marina Mascher
Nata a Francoforte sul Meno in una famiglia di pittori e incisori, Maria Sibylla Merian (1647-1717)  fin da giovane fece mostra di due grandi talenti: quello di artista e quello meno scontato di scienziata. Entomologa ante litteram, studiò con passione il mondo degli insetti,  in particolare le mutazioni dei bruchi in farfalle, raffigurati assieme alle piante di cui si nutrono nei suoi libri che conobbero grande successo. I suoi studi la portarono fino in Suriname e con le due figlie diede vita a una vera e propria "ditta Merian".



Un imponente libro di legno - Esposizione e conferenza sull'antifonario düreriano

Espace La Stanza 18 marzo 2024Relatore Concino de' Concini
Saranno esposti, dalle ore 14.00, modelli di studio, mappe planimetriche, documenti e materiali scientifici.

Pezzo forte della mostra sarà l’originale ANTIFONARIO DURERIANO, un imponente libro di legno lungo tre metri, strutturato a diorama secondo le norme della notazione miniata medioevale e costruito secondo la memorabile tecnica leonardesca. In dialogo con i visitatori alle ore 17, il prof. Concino de Concini racconterà l’Antifonario che reinterpreta il capolavoro di Albrecht Dürer in Alpis usando la regola di Galileo Galilei: “Misurate ciò che è misurabile e rendete misurabile ciò che non lo è”. L’Antifonario è scritto in linguaggio binario d’arte e realtà, amalgama la pittura, con la mappatura e la narrativa permettendo di leggere e valutare con i propri occhi l’immagine del ‘Gentiluomo con guanti e paesaggio alpino’ (autoritratto di Albrecht Dürer), gloria pittorica del Museo del Prado e icona fondamentale del Rinascimento europeo. Le mappe, i documenti e i materiali esposti sono stati utilizzati nell’ambito di una indagine culturale di lunga durata sviluppata dal laboratorio privato ‘saxum.in.montanis’: un gruppo di studio interdisci-plinare organizzato dal prof. Concino de Concini e dall’arch. Giorgio Fedele con i contributi di dieci collaboratori volontari interessati alle esplorazioni storico territoriali condotte in stile ‘glocal’. Confrontando immagini, geografie e narrazioni dell’ Antifonario Dureriano, integrate da illustrazioni e strumenti esposti nella Stanza, il visitatore potrà intuire e scoprire lo spazio e il tempo, le cause e gli effetti dell’autoritratto di Albrecht Dürer accostato al famoso ‘Alpenlandschaft’: un ignoto paesaggio emblematico di acque, campi dorati, valli, prati, colli, boschi e cime innevate che l’Illustratore letteralmente ‘mette alle sue spalle’ e ‘in rebus’ percorre a larghi passi indossando la lancia e la divisa di Fante Norimberghese. Identificando il luogo montano si può osservare il segretissimo soggiorno (e mai sospettato viaggio) di Albrecht Durer nelle Alpi Retiche durante l’estate dell’anno 1496. Dipinto ‘all’età di ventisei anni’ il celebre Autoritratto di AD si spiega come il primo, autentico e consapevole ‘selfie’ della storia artistica! Nei locali della Stanza il prof. Concino de Concini risponderà anche alla domanda ‘Come mai il giovane plebeo (ex immigrato ungherese) Albrecht Dürer si dipinge in veste di Cortigiano e in posa di Nobil Homo italo-tedesco?’ . La serata di dialogo darà quindi conto sulle ragioni esistenziali e sulla situazione ambientale che spinge l’Illustratore - Editore dell’Apocalisse  a rappresentarsi ‘en travesti’, nel ‘tableau vivant’, come orgoglioso ‘Bellimbusto con Guanti’, dentro una scenografica cucina gotica affumicata (allusione allo speck?) nel misterioso e indecifrato ‘Castello Alto’ sulla Altissima Valle Venosta.